30 dic 2007

Dioparco

Vignette per Cuore (1999) sui testi di S. Disegni






















28 dic 2007

Il lavoro che ti piace.

Errando alla deriva, trascinato dalle impetuose correnti che animano gli sconfinati mari dell'interneto, insomma cazzarando su google mi sono imbattuto in questo vecchio annuncio di lavoro:

"Siamo alla ricerca di un fumettista che possa realizzare una serie di vignette e strisce (circa 20-30) da inserire nella nuova edizione della guida "Trovare il lavoro che piace" [...]
Purtroppo l'unica ricompensa del lavoro sarà visibilità all'interno di un volume che ben conosciuto nel nostro settore e sarà diffuso in tutta Italia. Sicuramente rappresenta un'ottima esperienza per arricchire il proprio curriculum."


...non lo so...fate un po' voi...


27 dic 2007

...al telefono

Skarabiniere

studio personaggio.

Simone

studio personaggio per un fumetto

...dio co 'sti cartoni animati.

frammento di storyboard per un cartone animato.

Ka

un frame estratto dallo storyboard per la gara Ford Ka.

Bernard Castet

studio personaggio









26 dic 2007

Madame Clog



Il dormiente

Strip dedicata ai miei amici Franco e Selahattin, lu turcu musulmano.







Autoritratto

matite su cartoncino nero (1998)

24 dic 2007

Totò

cazzeggiando con il pennarello mi uscì fuori Totò...

Ranxenstain

acrilico su cartoncino

Il cattivo

studio per il "cattivo" di un fumetto - china+ matita+ ecoline


Dylan Dog...una mia versione

ecoline e matite

Il violinista

matita



Lo spacciatore

matita




















China + ecoline

20 dic 2007

Storie della luna piena

"Fumetto animato", presentazione delle strisce autoconclusive delle "Storie della luna piena", un cult underground.

19 dic 2007

L'albero

Cortometraggio in flash.

18 dic 2007

A te, disegnatore...come me.

Presentazione di Stefano Disegni tratta dal libro "Disegnare stanca" di Maurizio Pracucci.

[...] io stimo il tuo coraggio (se sai quello che ti aspetta) o apprezzo la tua incoscienza (se non te ne sei ancora reso conto). Permettimi di raccontare a te e a chi pensa che il nostro mestiere consista nel fare gli zuzzurelloni che impiastricciano fogli ridacchiando tra loro, di quanta fatica, sofferenza ed ansia sia cosparso il nostro cammino.
Innanzitutto disegnare è morfologicamente più rischioso che parlare: se dici una stronzata puoi sempre sostenere che ti hanno capito male, che parlavi con un pollo in bocca, che sei svedese, insomma gliela puoi impapocchiare un po'.
Ma se la stronzata l'hai disegnata, non c'è scampo! Essa è là! Fissata sulla carta e immutabile nei secoli, ansiogena minaccia persino per i tuoi nipotini, ai quali potranno sempre dire "Guarda qua che stronzate disegnava tuo nonno!" e a nulla varrà loro parlare della lontananza anagrafica: gli tireranno fuori faccende come codici genetici e le tare ereditarie, e così saranno fregati anche loro per un disegno di 50 anni prima!
Voglio poi ricordare a chi ci dice ("ci" sta per "a me, a te, e a tutti gli autolesionisti come me e te") che lavorando ci divertiamo, di quanta solitudine, di quanto silenzioso trascorrere d'ore è fatto il nostro lavoro. Un calciatore ha 10 compagni che gli corrono intorno felici in mutande come lui. Un impiegato di banca fa un mestiere un po' così, ma può chiacchierare o litigare con clienti e colleghi. Anche il più ruvido e solitario dei ricercatori scientifici può sempre trombarsi la sua giovane assistente, fidando sul suo carisma professionale! Persino il becchino può contare su altri tre che lo aiutano nel suo faticoso trasporto, tre amici con cui ridere e scherzare durante il lavoro!
Noi no! [...] Scordatelo! Noi vignettisti-disegnatori siamo inesorabilmente soli con il nostro foglio bianco, in un Mezzogiorno di fuoco quotidiano, e la presenza di qualcuno che chiacchiera ci è inopportuna, ci distrae, non possiamo permettercela!
E quando il lavoro aumenta, quando le ore passate in solitudine e concentrazione diventano 6, 7, 8, 12 ecco affacciarsi lo spettro della psicosi maniaco-depressiva tipica di chi è tanto solo, che può accompagnarsi, mi dicono, addirittura a turbe della sfera sessuale, ma non è il mio caso.
Buon ultima, ti ricorderò la continua sottovalutazione da parte della committenza (giornali, editori) che si ostinano a considerare l'articolo scritto più nobile di quello disegnato, ergo, cioè, insomma noi siamo visti sempre come una sorta di eterni "Peter Pan" che non potendo esprimersi a livelli di Emmanuel Kant o Umberto Eco, si fanno capire come possono disegnando pupazzetti (ed ecco spiegato, in un certo senso, perchè, se un giornalista famoso tipo Bocca scrive una cazzatona, fioccano le stroncature e le analisi critiche, mentre se un vignettista famoso, di quelli che sono sulle prime pagine dei quotidiani più letti, pubblica una stronzata disegnata male e scritta peggio, nessuno ha da ridire, nessuno si indigna, tutto tace). Ma qui sto andando sullo sfogo personale, perciò la pianto.
Insomma, [...] onore a te per l'ostinazione eroica con cui continuerai a disegnare dopo questi miei avvertimenti[...]. Però quando un bel giorno di sole, sarai costretto nella penombra davanti a un tavolo, con 50 fogli da riempire entro 10 minuti [...], mentre la tua ragazza, stufa, sta facendo il suo ingresso nello spogliatoio di un cestista Yankee dai muscoli guizzanti, ecco, allora non dire "Disegni non me l'aveva detto".